Perché mi esce fumo dalla cappa? Perché la cappa non aspira?
Il buon funzionamento dell’impianto di aspirazione dipende da una serie di fattori tra i quali troviamo il corretto dimensionamento della canna fumaria. Questo dipende dal rapporto tra il suo diametro e la quantità di aria che è chiamata ad aspirare. La potenza del motore deve essere adeguato al diametro. Infatti un motore sovradimensionato, per potenza e velocità, non servirà a nulla se il diametro della canna non permette l’evacuazione, ovvero il passaggio, dei metri cubi di aria che esso è in grado di aspirare.
Perché, ogni volta che la cappa è in funzione, fa freddo in sala?
Questo è un tipico problema invernale: mettendo in funzione la cappa, l’impianto aspira l’aria della cucina e, una volta terminata questa, aspira l’aria dei locali adiacenti, compresa quella della sala. Quando i clienti varcano l’ingresso del locale, si crea una depressione d’aria che favorisce l’entrata di una notevole quantità di aria fredda dall’esterno, più di quanta possa essere scaldata dall’impianto di riscaldamento. Per ovviare al problema può essere sufficiente praticare un’apertura in cucina: la cappa potrà prelevare l’aria direttamente da questa apertura anziché dalla sala. A questo punto basterà installare un impianto di compensazione della temperatura dell’aria trattata in modo da non esporre il personale della cucina all’aria fredda. Tale impianto scalderà l’aria che entra dall’apertura e lo scambio avverrà solo tra aria calda.
Con quale frequenza vanno lavati i filtri della cappa?
Non esiste una frequenza ottimale. La pulizia dei filtri dipende molto da ciò che viene cucinato e da come viene cucinato. I fumi derivanti dalla frittura, ad esempio, sporcano molto di più rispetto ai vapori della bollitura. Teoricamente è consigliato lavare i filtri in lavastoviglie una volta a settimana, utilizzando un detersivo sgrassante.
Il motore della cappa va lavato?
Sì, in quanto un motore pulito garantisce maggiore efficienza e consumi contenuti. Spesso ci viene chiesto di cambiare il motore perché non funziona o funziona male e, una volta arrivati sul posto, ci rendiamo conto che è sufficiente lavare il motore per recuperarne la piena funzionalità.
Vorrei la cucina a induzione ma è troppo costosa. Esistono attrezzature o soluzioni meno costose?
Ciò che può risultare costoso è la cucina a induzione classica, ovvero il monoblocco integrato a 4 piastre da 7 kw con relativo mobile 80×90 cm. Per abbassare il costo, senza rinunciare alle prestazioni, è sufficiente affiancare 4 piastre a induzione indipendenti.
Vorrei passare alla cucina elettrica ma il gestore dell’energia mi chiede i costi di una cabina elettrica. Esiste una soluzione per evitare questo costo?
E’ possibile installare una centralina a risparmio energetico che permette di ridurre del 55% la potenza impiegata. Ad esempio, se la cucina necessita, secondo le indicazioni del costruttori, di 100 kw di potenza installata, grazie a questa centralina è possibile fare un contratto con il gestore dell’energia da 45 kw senza alterare minimamente il funzionamento e le prestazioni della cucina.
Nel caso di un albergo, non potendo aumentare i prezzi, è possibile diminuire i costi fissi di energia?
L’installazione di una centralina a risparmio energetico consente la gestione e l’ottimizzazione dei consumi di tutte le attrezzature presenti nell’albergo (cucine, saune, lavanderie, centri benessere, impianti di condizionamento…) con una riduzione del 15% sull’importo fatturato dal gestore di energia, ovvero sulla bolletta.